lunedì 3 dicembre 2007

Accessibilità reale per tutti


In seguito ad una ricerca compiuta da Asstra (associazione di imprese di Trasporto Pubblico) viene pubblicato il seguente risultato:
"Trieste, Firenze, Milano, Perugia, Roma sono le città italiane dove le amministrazioni hanno meglio investito per rendere accessibili ai diversamente abili i trasporti pubblici. Male soprattutto Genova, Torino, Cagliari, Napoli e Monza."

La nostra città si merita una poco invidiabile maglia nera, assieme peraltro a comuni ben più grandi.
Osserviamo innanzitutto che la ricerca nasce vecchia. Monza e la Brianza con la recente rivoluzione delle autolinee, insieme a tanti problemi, ha anche notevolmente svecchiato il parco bus circolante.
Questo solo fatto di certo ci porrebbe più in alto nella classifica, se venisse rifatta oggi.
Questa ricerca ci offre tuttavia lo spunto per una riflessione. Non si dovrebbe nemmeno parlare di interventi per rendere più accessibili i bus (in genere tramite l'utilizzo di pedane mobili) ma tutto il trasporto pubblico dovrebbe essere "naturalmente accessibile" in quanto costituito da mezzi ribassati, da frequenze decenti e da banchine ben fatte e protette dalle auto in sosta a cui i bus possono regolarmente accostare.

Un buon sistema di Trasporto Pubblico non ha bisogno di particolari adattamenti e accoglie ugualmente bene il disabili in carrozzella, come la signora con le borse della spesa che torna dal mercato, o la mamma con passeggino o anche lo sportivo di vent'anni che si è rotto un piede.
Osserviamo invece che con molta retorica spesso si punta, e si investono soldi, in adattamenti costosi, poco efficaci e che in genere, quando servono, non funzionano, come le appunto già citate pedane mobili, che servono per fare classifiche di comportamenti "politicamente corretti" ma non servono a migliorare in modo apprezzabile il comportamento della città e della società verso tutta quella parte della popolazione che ha difficoltà di movimento, e che è in aumento con l'invecchiare della popolazione.

Per rientrare nella classifica dei virtuosi si può mettere in linea un autobus ogni 3 con una pedana, magari di una linea con frequenza di 20 minuti. Come a dire che una volta ogni ora passa un autobus accessibile, ma che magari si ferma in mezzo alla strada oltre una cortina di auto in sosta. Oppure si può avere un autobus ribassato che ogni 15 minuti accosta ad una banchina ben fatta. Il secondo caso, non avendo dispositivi dedicati all'accessibilità, potrebbe rientrare più difficilmente nella parte virtuosa della classifica, ma noi preferiamo questa accessibilità reale e per tutti, a costo di non essere politicamente corretti.