lunedì 29 settembre 2008

Arrighi: "Nessuna crisi. Seguaci della Santanchè verso il PdL? In Lombardia su 216 se ne vanno in 7"


"Cercando di evitare di commentare il meno possibile alcune dichiarazioni della Santanchè in merito a extraparlamentarismo, razzismo, fascismo e antifascismo che ritengo dettate da un ansia ipercomunicativa patologica, mi limito a ricordare che nè io, nè tantomeno Storace e Buontempo, abbiamo passato la campagna elettorale a dichiarare "di essere fascista e di rivendicarlo con orgoglio" in tutte le apparizioni televisive a cui veniva invitata da candidata premier." - così l'On. Alberto Arrighi, portavoce regionale de La Destra ha commentato l'odierna intervista della Santanchè a Il Giornale.

"Ciò che mi interessa realmente commentare, invece, sarebbe la presunta uscita di quadri dirigenti in transito verso il PdL. Come Portavoce regionale de La Destra" - ha proseguito l'On. Arrighi - "voglio sottolineare che su 216 (duecentosedici) dirigenti lombardi del mio partito soltanto 7 (sette) hanno deciso di seguire Daniela Santanchè rassegnando le proprie dimissioni."
"Al di là del dispiacere per qualche amico che si è fatto incantare dalle sirene mi chiedo: se fossero di più e se avessero il consenso che sostengono di avere, perchè non hanno aspettato i risultati dei Congressi provinciali che sono in svolgimento in questi giorni? Se davvero sono così tanti l'avrebbero potuto dimostrare." - ha concluso il Portavoce Lombardo - "La realtà è che se il PdL li accoglierà convinto di danneggiarci si accorgerà di comprare solo un po' di fumo, perchè l'arrosto resta tutto con noi. E' un po' come la vicenda del referendum promosso dalla Santanchè sulla prostituzione e poi ritirato: non perchè ci fosse un improvviso accordo con il decreto Carfagna ma perchè si sono accorti che per depositare il quesito c'era bisogno di 500.000 firme e non delle 500 o poco più effettivamente raccolte."

On. Alberto Arrighi
Portavoce regionale Lombardia