A Roma non si è ancora finito di decidere chi siederà al primo banco e chi andrà “in castigo” a fondo aula che arriva la prima pugnalata per la Brianza. La nuova finanziaria, infatti, blocca il completamento delle province approvate con il decreto del 2004 (oltre a Monza, Fermo e Barletta-Andria-Trani) che secondo i conti farebbe risparmiare allo stato 30 milioni di euro.
Per capire questa mossa si deve fare però un passo indietro, in campagna elettorale Berlusconi sbandierò l’inutilità delle Province, definite appunto “inutili e sprecone”. Siamo d’accordo, ma non era il caso di pensarci prima? Il problema vero è che la Provincia di Monza e Brianza è “bella e pronta”, e che il taglio di TUTTE le provincia sopracitate farà risparmiare a Tremonti un quinto di quanto già impegnato per la realizzazione e organizzazione di MB.
Dati alla mano:
- 50 Milioni per la nuova questura, per la caserma della guardia di finanza, per ampliamento di quella dei vigili del fuoco e per la prefettura
- Altri 20 milioni per l’apertura di nuovi uffici, sportelli e le sedi per consiglio e presidenza
- I soldi (chi può sapere quanti?) spesi per le varie valutazioni patrimoniali, indispensabili per capire cosa dovrà passare da Milano a Monza
Poi ci sono i centinaia di funzionari già trasferiti nella neoprovincia, uffici già aperti e funzionanti e sedi distaccate di enti vari pronte all’inaugurazione.
Tra pochi mesi, gli elettori Brianzoli sarebbero stati chiamati alle urne, per decidere il nuovo governo di MB, ma tutto potrebbe essere cancellato da un provvedimento finanziario cieco ed ottuso, perché fare un passo indietro su una provincia di 800.000 abitanti, quando ci sono Regioni che ne hanno 200.000 e altre Province approvate in passato con 40.000, sembra davvero una pugnalata alle spalle.
Non è passato molto da quando Berlusconi, partecipe della campagna elettorale del Sindaco Mariani prometteva che Prodi sarebbe andato a casa ma che “la nuova provincia Brianzola non sarà oggetto di tagli, perché autonoma e voluta dai suoi cittadini”
Il commissario di governo per la nuova Provincia ha appena inserito 5 nuovi comuni, si litiga per le quote Asam e delle altre partecipate da trasferire a MB che valgono per la nuova provincia oltre 291 milioni di euro, un progetto partito 15 anni fa sembra potersi arenare per “pochi spiccioli”.
Per l’ennesima volta in barba al volere degli elettori che a suon di referendum hanno lottato per diritti che vedono ogni giorno calpestati o cancellati proprio dal “brianzolo Silvio”, e tutto ad un passo dall’arrivo.
Come destra non siamo mai stati favorevoli alle province, ma a questo punto rinunceremo a quella brianzola solo in virtù di una cancellazione di tutte le altre, MILANO compresa.
Monza è una delle province più ricche d’italia, in grado di autogestirsi in modo virtuoso e parsimonioso, è il traino per la Lombardia e per l’Italia intera , per numero di imprese, (+1,7 di crescita contro l’1,4 di Milano), con 15 nuove imprese costituite al giorno, sabato e domenica compresi, una densità imprenditoriale impressionante con 165 imprese per kmq, contro le 33 della media nazionale, una provincia che in controtendenza rispetto alla stessa Milano ma anche alla Lombardia ha un numero di contratti temporanei del 41% contro il 43%/44% di Provincia a Regione.
A questo punto la sola strada è andare avanti, e terminare questo processo di costituzione e messa in opera di MB, magari, nel rispetto delle difficoltà economiche che attraversa il paese, riducendo al minimo l’apertura di nuovi uffici decentrati se non ce ne fosse l’assoluta esigenza.
La domanda che mi faccio però è per quale motivo questi problemi sorgono sempre quando si parla della Provincia di Monza.
Meloni Massimiliano per La Destra Monza e Brianza