
Che cosa è Il popolo della libertà? Certamente non è un semplice contenitore ove possano confluire tutti i partiti che condividono principi e ideali, a patto che ognuno degli aderenti rinunzi al proprio simbolo e alla propria storia, ma è una creatura di Silvio Berlusconi, il quale ha annunciato, dal famoso predellino di San Babila, la nascita di questo imponente progetto.
Ma lo è per davvero? Berlusconi solo apparentemente ha rinunciato al simbolo di Forza Italia perché ora, il suo partito, si chiama Il popolo della libertà e chi vi entra avrà il premio dei numeri certi, o meglio, delle poltrone.. in cambio di cosa? Della scomparsa definitiva della concorrenza interna. L’elettore medio che voterà per Berlusconi premier è vero che troverà questo nuovo logo, ma esso lo assocerà esclusivamente al suo fondatore: Silvio. I partitini, dal canto loro, hanno colto al volo l’occasione di aderire al suddetto progetto perché essi non hanno una storia, una tradizione , una cultura che possano rappresentarli nel panorama nazionale. Quindi il loro elettorato voterà per questo partito di centro, così come pubblicamente ha affermato il suo ideatore e fondatore, perché si tratta di una ghiotta ed irripetibile occasione di essere rappresentati, seppur marginalmente, in questa prossima legislatura.
E Fini? Il leader di AN che aveva dichiarato che mai e poi mai sarebbe entrato in questo “contenitore” cosa fa? Tra una polemica oggi e due domani, con Silvio, cade il peggior governo della Repubblica italiana e lui riflette, ci pensa su e, democraticamente, per il bene del partito, decide di scioglierlo aderendo al “Popolo della libertà”. Nel senso che lui vi aderisce, ma senza chiedere a nessuno, alla cosiddetta base. No, lui decide per l’elettorato del Partito . E’ convinto che questa sia la svolta.. per entrare nel PPE.. Bene, finalmente si è dichiarato ed il “suo”elettorato capirà? Comprenderà sicuramente all’interno della cabina che il simbolo del partito non ci sarà più, nonostante i media, quando intervistano un esponente finiano, son lì ad indicare la vecchia dicitura: Alleanza Nazionale. Quindi cosa avverrà? L’elettore di destra non è l’elettore medio. È un elettore passionale, che mette al primo posto il cuore agli interessi di potere. A lui non interessa la rappresentatività in parlamento, ma la certezza che i sentimenti identificabili in “Dio, Patria , Famiglia (tradizionale)” siano trasferiti sulla scheda elettorale. Siamo sicuri quindi che voterà per un programma fotocopia del partito democratico, che voterà per dare più potere ad un capitalismo illiberale, o meglio, ad un liberalismo su modello anglosassone basato tutto sui valori economici, che metterà al bando i propri sentimenti per entrare nel Partito popolare Europeo? In questo mondo non vi son certezze, ma una cosa è certa, la Destra esiste e si chiama “La Destra” a difesa dei nostri valori: “sociale , popolare, nazionale, cristiana, solidale, europea ed occidentale”.
Mario Coppola